Recensione – Oceano Figlio di Anna Maria Usai (Arbor Libri)

Oceano Figlio è un romanzo capace di suscitare emozioni fortissime: è delicato e pungente come la carezza del vento d’Irlanda.

Parla della storia, struggente e dolorosa, di una giovane donna che intraprende un viaggio per curare un terribile vuoto che porta dentro. Arbor Libri ci ha permesso di viaggiare con le parole dell’autrice Anna Maria Usai che, con la delicatezza che la contraddistingue, ci apre le porte di questa parte della vita di Arianna…

trama

Arianna è arrivata in Irlanda con il cuore ferito. Il suo balsamo sono le onde dell’oceano che da quando vive qui la cura e la culla, la natura aspra e selvaggia delle coste irlandesi, gli animali che la osservano ogni giorno scrivere nascosta tra le rocce sul promontorio.

Da quando vive qui quello è il posto che preferisce: il punto più alto della scogliera, Ogni mattina, con i libri e gli appunti, si siede al riparo dal vento proprio tra le rocce che sorgono a pochi passi dal cancello di una casa sempre chiusa ma molto affascinante.

I giorni si susseguono, sempre più o meno uguali, e la giovane donna sembra affrontare la quotidianità con ritrovata forza. Mentre sta lavorando al riadattamento di un’opera teatrale dalla sua nicchia tra le rocce sul promontorio nota che nella splendida casa c’è qualcuno; non si frena, la curiosità è più forte: chiama “C’è nessuno?” ed entra.

Avviene così l’incontro dal quale si scatenerà tutta l’energia potente delle emozioni innate, nascoste, dolorose, inaccettabili…

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le mie impressioni

La prima cosa che mi viene in mente quando ripenso a “Oceano Figlio” è sicuramente la natura. La forza del vento, delle onde dell’oceano, della vita, è qualcosa di intrinseco nella lettura di questo romanzo. Traspare apertamente la sensibilità dell’autrice rispetto a tutto quello che ci circonda, soprattutto in una terra amena e incontaminata come l’Irlanda.

Il dolore viene subito dopo, come tappa fondamentale della vita di ciascuno di noi. Affrontare il dolore non è semplice, e soprattutto non lo facciamo tutti allo stesso modo: alcuni vanno avanti facendo finta di niente, alcuni si incupiscono, altri si bloccano e non riescono ad andare avanti, alcuni semplicemente si rimboccano le maniche e ricominciano da capo.

Ma ci sono sofferenze che si aggrappano al cuore e non sono facili da affrontare, non ci sarà mai nessuno in grado di elaborare un procedimento che ci faccia accettare senza conseguenze quello che ci sta succedendo, quindi questo dolore bisogna attraversarlo.

Io ho immaginato di osservare Arianna da lontano, da un punto nascosto della sua stessa scogliera, per starle vicina e infonderle coraggio, per sperare di non vedere mai nessuno attraversare il dolore in completa solitudine.

Dopo averlo attraversato, questo terribile patimento, verrà il momento di accettare, perdonare se è il caso, e tornare a vivere.

Per quanto questo possa sembrare un semplice e delicatissimo romanzo rosa in realtà si è rivelata una fonte di insegnamento per l’auto-aiuto, perché spesso vedere le fragilità delle altre persone ci da modo di capire meglio anche le nostre, ci rende più umani.

Anna Maria Usai è una penna genuina, dalla sensibilità estrema, e infonde dolcezza in ogni parola stampata nero su bianco. La cosa più importante che sto imparando da qualche tempo a questa parte, e che questo libro mi ha confermato, è che nulla accade per caso, e anche se succedono cose brutte che preferiremmo non fossero mai successe, in realtà tutto accade per permetterci di capire, per conoscerci, per insegnarci a crescere.

Le matite ci insegnano che è possibile tornare indietro e poi ripartire

Anna Maria Usai – Oceano Figlio

La casa editrice Arbor Libri

Qualche parola è d’obbligo per questa giovane realtà che ha a cuore la natura e gli alberi: come dice anche il loro nome Arbor Libri.

Sono sicura che tutti noi lettori abbiamo un animo sensibile e quindi abbiamo a cuore la natura, eppure le due cose non vanno d’accordo: leggere libri vuol dire abbattere alberi, e anche in un periodo come questo dove la tecnologia la fa da padrona, il lettore tradizionale non riesce a staccarsi dai libri di carta.

Anche se la tendenza generale dovrebbe essere quella di ridurre, riusare e riciclare, molte delle aziende che si occupano della produzione di carta per i libri utilizzano carta vergine senza pensare all’impatto che potrebbe avere sul nostro pianeta.

Arbor Libri non solo realizza libri in carta riciclata, il progetto che hanno ideato è quello di piantare un albero per ogni titolo pubblicato.

Nella mia libreria la collezione di Arbor Libri è già cominciata e spero di arricchirla presto con altri titoli, perché oltre a essere buoni per la natura, sono esteticamente stupendi (la doppia copertina titolo/immagine mi ha conquistata IMMEDIATAMENTE) e la carta con cui sono realizzati fa venire voglia di toccarli in continuazione.

Inoltre grazie alla rilegatura aperta, e con la pochissima colla utilizzata, l’esperienza di lettura offerta è senza paragoni, per me che dimentico sempre i segnalibri è comodissimo appoggiare il libro in lettura su una superficie con le pagine aperte senza rischiare di rovinarlo!

Vi consiglio di sbirciare gli altri titoli e le informazioni su questa casa editrice che spacca! Vai qui a vedere il loro sito >>>>

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